Dopo una pluri-decennale campagna di comunicazione e sensibilizzazione alla pulizia e valorizzazione dei canali cittadini, nel gennaio 2014, su iniziativa degli Amissi del Piovego e con il contributo dell'8x1000 della Chiesa Valdese, inizia un piccolo progetto: Piovego Solidale Giovani. Nell'ambito di questo progetto un gruppo di disoccupati e giovani accedono ad un percorso di formazione e consulenza finanziato dalla Regione per la costituzione di una cooperativa con finalità statutarie la manutenzione e la valorizzazione del sistema delle acque padovano. Il percorso è preceduto e seguito da un confronto tecnico-scientifico con il LASA - Laboratorio di Analisi dei Sistemi Ambientali dell’Università di Padova.
Il 10 settembre 2014 parte il primo progetto "Piovego Pulito" con l’inizio dei lavori di manutenzione/valorizzazione del Piovego da parte della cooperativa “Primavera” - lavori socialmente utili, promossi dalla giunta comunale su proposta dell’associazione Amissi del Piovego. I lavori consistono in sfalcio delle rive e pulizia dove non possono arrivare mezzi meccanici e coinvolgono 10 disoccupati scelti negli elenchi del comune di Padova, che utilizzano imbarcazioni messe a disposizione dall’Associazione Amissi del Piovego. I lavori proseguono fino a marzo 2015. Riprendono in luglio e cessano a fine agosto 2015, con personale assunto dalla cooperativa “Primavera”.
Nel maggio 2015 viene costituita la Cooperativa Piovego.
Nel 2016 l'associazione, con il sostegno dell'amministrazione comunale, le indicazioni tecnico-operative della cooperativa Piovego e la supervisione tecnico-scientifica del LASA, ottiene dalla fondazione Cariparo un finanziamento di 50.000 euro per l’acquisto di 2 barche da lavoro in alluminio di dimensioni e caratteristiche funzionali alle necessità di manutenzione dei canali interni alla città di Padova.
Nel maggio 2018 la cooperativa Piovego in collaborazione con il LASA e Amissi del Piovego propone al comune di Padova un progetto di pubblica utilità, che porterà nell'agosto 2018 all'approvazione e quindi all’attuazione del progetto "Valorizziamo i canali cittadini" con cui il Comune di Padova promuove la realizzazione di un'iniziativa pilota di utilità sociale (di tipo occupazionale e di pubblica utilità) affidata alla Cooperativa Piovego (soggetto attuatore), e che vede partner gli Amissi del Piovego, il CPIA/Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti di Padova e LASA.
Nel contesto del graduale restauro delle mura cinquecentesche, il progetto vuole contribuire alla valorizzazione delle stesse, curando l’ambiente fluviale e ripariale e le aree verdi che costeggiano per larga parte le mura stesse.
Il progetto inoltre tende a costruire un percorso ed un modello di gestione dell’ambiente ripariale cittadino che, oltre alla manutenzione e riqualificazione delle aree, abbia ricadute sociali e occupazionali prevedendo l’impiego di 4 lavoratori precedentemente formati in analoghe iniziative e disoccupati (impiegati come tutor), a fianco di 8 persone alle quali è stata riconosciuta la protezione internazionale che fruiscono di un percorso di formazione e di un lavoro di pubblica utilità (attraverso borse lavoro).
Viene prevista anche una borsa di studio universitaria, attraverso cui monitorare le attività e studiarne la sostenibilità, stimando i benefici ambientali e le positive ricadute sociali ed economiche per il territorio comunale derivanti dall'implementazione in modo più strutturale delle azioni di manutenzione ordinaria del territorio proposte nel progetto pilota.
Gli interventi da realizzare, oltre all’attività formativa e di ricerca, riguardano - con apposite attrezzature e mezzi - il monitoraggio quotidiano dei canali, la raccolta dei rifiuti dagli argini non accessibili da terra, la raccolta dei corpi flottanti e altre rimozioni di rifiuti dall’alveo dei canali, la rimozione di materiali ingombranti sommersi, la raccolta dei rifiuti nei sottoponti dei canali, gli sfalci nei luoghi inaccessibili ai mezzi terrestri, il taglio dell’edera infestante dagli alberi di alto fusto lungo i canali, il controllo e la riduzione della vegetazione spondale che interferisce con la navigazione, nonché - in accordo con gli enti preposti - interventi sperimentali di ingegneria naturalistica.